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La mano dell’uomo, purtroppo si sa, spesso e malvolentieri risulta essere estremamente dannosa per l’equilibrio dell’intero ecosistema. Con il passare dei mesi, degli anni e dei decenni la situazione generale del pianeta terra è a dir poco catastrofico anche e soprattutto se proiettata a lungo raggio. Ipso facto gli Stati tutti il mondo si stanno ‘muovendo’ in questa direzione con il chiaro intento di salvaguardare il più possibile un pianeta che tanto ci sa offrire ma che allo stesso tempo tanto patisce l’agire umano.

In Italia, ad esempio, il Governo potrebbe ‘legare’ alcuni obblighi di efficientamento energetico in quelle che sono le ristrutturazioni edilizie. Questa proposta, infatti, si trova all’interno del PNIEC (ovvero il Piano nazionale integrato per l’Energia e il Clima che, inviato alla Commissione europea dal Ministero dello Sviluppo economico, vara un piano fino al 2030 con chiaro intento di porre rimedio a: sicurezza energetica, innovazione e competitività, ricerca, efficienza energetica, mercato interno dell’energia e decarbonizzazione.

Il Piano citato precedentemente ha come chiaro interno quello di ottimizzare il più possibile il rapporto tra costi e benefici circa l’efficienza energetica, anche e soprattutto nel settore edilizio: tra le misure indicate all’interno dello stesso Piano troviamo per esempio la riqualificazione energetica correlata alla ristrutturazione edilizia, impiantistica, sismica ed estetica di tutto ciò che sono edifici e quartieri con chiaro riferimento alla strategia di riqualificazione dell’interno parco immobiliare con scadenza 2050.

Ovviamente il tutto si pone come un vero e proprio traguardo da raggiungere. Riuscire ad ottimizzare l’intero settore edilizio non sarà affatto semplice pertanto, come è possibile leggere all’interno del documento ‘’ la possibilità di introdurre degli obblighi di efficientamento energetico in occasione delle ristrutturazioni, laddove giustificato in termini di rapporto tra costi e benefici e nonché l’introduzione di nuovi limiti sull’utilizzo degli impianti di raffrescamento’’.

Ma non è tutto. In più il Piano prevede anche:

  • L’introduzione di norme per migliorare i certificati APE (ovvero gli attestati di prestazione energetica) per dare uno slancio al mercato immobiliare che con un’alta classe energetica vedrebbe sbloccare parecchie situazioni di stallo;
  • Il rafforzamento generale degli standard minimi e delle normative;
  • Il rafforzamento delle verifiche circa il rispetto delle normative vigenti;
  • Promozioni circa l’adozione di tecnologie di demand-response, domotica e sistemi ICT che consentono il controllo della qualità degli edifici;
  • L’assoluto miglioramento di integrazione di norme circa l’efficienza energetica degli edifici e delle fonti rinnovabili.

FER e autoconsumo, l’efficienza energetica

Ovvio obiettivo del Governo è quello di perseguire l’incremento di fonti rinnovabili e di efficienza energetica puntando, in particolar modo, su due cose:

  • La produzione di energia da FER in quelli che sono i consumi finali lordi che devono essere pari al 30%;
  • La riduzione del 43% dei consumi di energia primaria.

In particolar modo circa il primo punto, ovvero l’utilizzo di misure economiche e regolatorie per le FER (Fonti Energie Rinnovabili), il Piano prevede:

  • Incentivazione dei grandi impianti per le fonti rinnovabili mediante tecnologie più sofisticate e mature;
  • Esenzione totale o parziale circa gli oneri di autoconsumo in caso di utilizzo di piccoli impianti;
  • Aggregazione di piccoli impianti circa l’accesso all’incentivazione;
  • Semplificazioni delle norme e delle autorizzazioni per gli autoconsumatori;
  • Revisione delle normative inerenti all’assegnazione delle concessioni idroelettriche;
  • Semplificazioni delle norme per il revamping/repowering di impianti già esistenti.

Gli altri provvedimenti Quelli citati precedentemente sono i provvedimenti più importanti o quantomeno che maggiormente catalizzano l’attenzione generale ma ovviamente non è finita qui. All’interno del Piano il Governo prevede anche dei sostanziosi sgravi fiscali per tutti coloro che decidono di riqualificare una struttura edilizia o ancora meglio se decidono ex novo di dar vita ad una struttura di altissima qualità.

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