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L’Ecobonus 2019 risulta essere un buon incentivo per iniziare dei lavori di risparmio energetico, tuttavia è necessario conoscere la “guida all’ecobonus” pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 12 Febbraio 2019 in cui sono stati confermati i requisiti e le regole per beneficiarne, soprattutto perché si tratta di un progetto presente già nella scorsa Legge di bilancio, ma in continua rivisitazione per quanto riguarda la modifica degli attuali limiti di spesa e nuovi tetti a seconda della tipologia di intervento.
È proprio la tipologia di intervento a determinare la validità del bonus  e la percentuale di detrazioni di cui si può usufruire.

Ecobonus 2019: gli interventi per cui è pensato

Come abbiamo già detto, l’ecobonus è la detrazione Irpef riconosciuta ai contribuenti che effettuano lavori finalizzati al risparmio energetico.
Nel 2019 la detrazione Irpef arriverà fino all’85% nei casi di lavori volti a migliorare il rischio sismico dei condomini, dati gli spiacevoli avvenimenti degli ultimi anni, un incentivo importante per le zone a rischio.
Per gli edifici privati, invece, lo sconto finale sarà differenziato tra il 50% e il 65% in base ai lavori effettuati e a quanto essi migliorino le condizioni diminuendo i rischi di disastri durante un sisma.
Nel caso in cui gli interventi e quindi le spese di ristrutturazione interessino l’intero involucro dell’edificio e quindi incidano sul 25% circa della superficie complessiva, allora l’ecobonus potrà salire al 70%, mentre sarà del 75% se la riqualificazione energetica sarà pensata sia sulla spesa energica estiva che quella invernale.
Molto spesso gli italiani sottovalutano l’impatto ambientale che hanno i riscaldamenti e i condizionatori, quindi provvedere con sistemi alternativi o impianti di risparmio può risultare un buon passo verso l’ambiente e quindi la nostra salute.
Quindi come avrete notato le percentuali variano sulla base sia dell’edificio su cui si interviene che sul tipo di intervento di modifica scelto.

Detrazione 50% e 65%: ecco quando potete richiederla

Inizialmente si era pensato di garantire una sola detrazione per tutti i tipi di lavori pari al 65%, tuttavia si è compreso che suddividerla può risultare un vantaggio.

L’ecobonus al 50% vale per i seguenti interventi:

  • sostituzione di finestre ed infissi: avere degli infissi di buona qualità vi permetterà di gestire meglio la temperatura della vostra casa e quindi evitare l’utilizzo costante di riscaldamenti o condizionatori;
  • schermature solari;
  • caldaie a biomassa;
  • caldaie a condensazione (solo se appartenenti alla classe A, in linea con il regolamento UE).

L’ecobonus al 65% è pensato, invece, per questo tipo di interventi:

  • pompe di calore;
  • collettori solari per la produzione di acqua calda;
  • scaldacqua a pompa di calore;
  • generatori ibridi e quindi costituiti da una pompa di calore ed una caldaia a condensazione.

La logica perseguita, quindi, è quella di agevolare tramite le detrazioni, le spese che consentono di beneficiare di un livello di risparmio più alto, in modo tale da incentivare privati e non ad intervenire in tal senso in modo da rendere gli edifici sostenibili.
Una volta chiariti gli interventi compresi nelle detrazioni, bisogna verificare i limiti per quanto riguarda le spese e ad anche in questo caso l’importo massimo è diviso in questo modo:

  • 100.000 euro per gli interventi di riqualificazione energetica;
  • 60.000 euro per interventi sull’involucro;
  • 30.000 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;
  • 60.000 euro per l’installazione di pannelli solari utili anche alla produzione di acqua calda per usi domestici o industriali.

Ristrutturazioni profonde: cosa sono

Naturalmente, per quanto la guida dell’Agenzia delle Entrate possa risultare chiara, non sempre è facile capire quando si possa o meno usufruire del bonus, soprattutto nel caso in cui si decida di rivoluzionare un intero immobile e applicarvi sistemi pensati per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.
A rispondere ai dubbi di molti proprietari vi è l’ENEA che descrive le “ristrutturazioni profonde” come quelle in cui  gli edifici vengono demoliti e ricostruiti oppure gli interventi di ristrutturazione integrale di edifici.
L’ENEA ha dunque dichiarato che nel caso di edifici nuovi o comunque sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, allora gli impianti di energia termica devono essere progettati e realizzati in maniera tale da garantire un ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, tuttavia l’ecobonus risulta valido e ricopre solo la spesa che riguarda l’energia termica e quindi il resto delle spese di ristrutturazione non sono interessate da alcuna detrazione e risultano a carico del proprietario dell’immobile.
Come avrete capito ciò che si sta tentando di fare è di orientare il mondo della ristrutturazione verso una direzione specifica e l’uso di energie rinnovabili è fondamentale per la realizzazione degli obiettivi, quindi se siete interessati ad acquistare una nuova casa pensate bene al tipo di lavori che intendete fare, le spese saranno notevoli all’inizio ma nel lungo tempo sarete contenti di aver optato per dispositivi bioclimatici, isolanti termici e la creazione di microclimi attraverso le piante.

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