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Argomento di somma importanza visti gli ultimi e recenti avvenimenti che hanno caratterizzato in negativo l’Italia negli ultimi decenni è quello inerenti ai cosiddetti cantieri.
Circa un mese fa nella riunione tenuta il venti Marzo del 2019 il Consiglio dei Ministri su ovvia proposta di Giuseppe Conte ovvero il presidente, del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli e anche del Ministro dello sviluppo economico Di Maio, ha varato e quindi approvato il decreto legge inerenti allo sblocco dei cantieri. Con questo decreto vengono introdotte disposizioni di urgenza massima per quanto riguarda il rilancio degli interventi infrastrutturali ma anche e soprattutto per quel che riguarda il nodo dei contratti pubblici. Con il suddetto decreto, inoltre, vengono emanate norme tese a semplificare l’attività edilizia in generale e prevenire, per quanto possibile, le conseguenze degli eventi calamitosi.

Il testo, che fino a metà aprile non è stato approvato, portava a parecchi contrasti interni. Infatti la totale intesa sul testo tra Movimento 5 stelle e Lega ha tardato quattro settimane prima di portare alla cosiddetta fumata bianca. A tuonare, in primis, è stato Matteo Salvini che ha posto l’attenzione ‘’sulle tante opere che necessitano ancora di essere sbloccato mancando soprattutto un incentivo sostanzioso per permettere all’edilizia privata di ripartire’’.

La dura posizione di Salvini

A suffragio di quanto affermato Salvini vi è anche il punto di vista di Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, secondo il quale ‘’l’economia non si rilancia solo ed esclusivamente con i lavori pubblici ma riuscendo a stimolare interventi tesi a riqualificare il patrimonio immobiliare del privato’’.  Lo stesso presidente di Confedilizia ha aggiunto che ‘’occorre necessariamente stabilizzare e perfezionare tutti quegli incentivi per le ristrutturazioni e per permettere all’Italia di avere un quadro altamente qualificato sia sul fronte di vista del risparmio energetico sia sul miglioramento sismico. Occorrerebbe avere forti sgravi fiscali sull’acquisto di immobili, per la loro locazione e per la loro eventuale riqualificazione. Se riuscissimo a mettere in atto quanto prima questi provvedimenti l’economia italiana potrebbe trarne immediato beneficio dando una boccata d’ossigeno a tutto il sistema. Oltre questo a trarne beneficio sarebbero le città, l’aspetto delle stesse città e ovviamente diretta conseguenza sarebbe l’aumento occupazionale’.

La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale

In data diciotto aprile 2019, a fronte di un periodo di impasse, è stato approvato in toto il decreto sblocca-cantieri che dovrebbe finalmente riformare gli appalti pubblici e l’edilizia con ovvia pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale: a renderlo noto il presidente del consiglio Giuseppe Conte al termine del cdm che si è tenuto in quel di Reggio Calabria qualche giorno prima. Come detto a tardarne la pubblicazione è stata la forte divisione interna al Governo: da un lato la Lega (a sua volta sostenuta da numerose associazioni di imprenditori) che voleva ridurre quanto più possibile i regolamenti antimafia e anticorruzione, dall’altro invece il Movimento cinque stelle che chiedeva maggiore severità e maggiori scremature nella gestione di appalti e regolamenti. Seppur sulla stessa lunghezza d’onda della Lega il M5S non voleva ridurre in modo così esponenziale i regolamenti antimafia e anticorruzione. ‘’Abbiamo approvato il decreto legge senza problema alcuno’’ ha dichiarato Conte che riprende i ‘’giornali rei di avere parlato di una sollecitazione avvenuta dal Presidente della Repubblica per il ritardo sul decreto’’ negandolo nella maniera più categorica. ‘’Il rapporto con Mattarella è eccellente e vi è rispetto reciproco sui ruoli. Mi ha semplicemente invitato a riportare il decreto all’interno del Consiglio dei Ministri per avere un ulteriore passaggio formale in quanto vi erano ancora delle disposizioni in sospeso’’.

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