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La parola d’ordine di questo 2019, iniziato da appena sei mesi, è stata ed è sicuramente: sostenibilità ambientale.
Si tratta di un argomento delicato che vede le grandi potenze del mondo riunirsi e ragionare sui modi e i mezzi da adottare al fine da migliorare le condizioni del nostro pianeta finché si è ancora in tempo.
Uno dei modi migliori per farlo è pensare a quegli elementi di cui non riusciamo a fare a meno e vedere come poterli rendere “eco friendly”, tra questi vi è sicuramente il settore dell’edilizia.
Tra i materiali “meno sostenibili” utilizzati in questo settore c’è il cemento, il più utilizzato ma anche il uno dei più inquinanti: richiede energia, sprigiona agenti inquinanti e non è riciclabile, insomma, un vero e proprio danno.
Le alternative esistono ma sono poco diffuse ed ecco perché si parla di “cemento sostenibile” in grado, nel suo ciclo di vita, di diminuire le emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
Per farlo si è pensato di produrre il cemento a temperature di 750°C (la metà rispetto a quelle raggiunte fino ad oggi) dimezzando l’energia necessaria alla sua produzione, si otterrà in questo modo un cemento meno dannoso e più resistente ad agenti chimici e sollecitazioni meccaniche, rendendolo più adatto alle zone a rischio sismico.
Insomma, non sembra vi siano aspetti negativi, quindi perché non realizzarlo?

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